Guadagnare costantemente nel Forex

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In teoria, guadagnare fino al 10% a settimana nel mercato del Forex è una cosa possibile. In pratica, si tratta di una cosa un po’ più complicata. Cercare di massimizzare i rendimenti che si possono avere nel mercato ogni settimana espone ovviamente ad un certo livello di rischio, ma è sicuramente una cosa possibile.

Nel mercato del forex riuscire ad incrementare il proprio capitale del 5% o del 10% per ogni settimana di trading è una cosa che comporta, in termini tecnici, incrementare il ROI del 10% , il che significa fare un ROI del 40% al mese, ovvero un ROI di circa il 480% in tutto l’anno. Praticamente, quello che si sta cercando di fare è moltiplicare l’importo del proprio account di cinque volte nel giro di un anno.

Si tratta sicuramente di una cosa importante da fare, un obiettivo importante che non tutti sono in grado di raggiungere, anche in considerazione del fatto che per guadagnare di più occorre ovviamente rischiare di più. Tutto sta, dunque, nel capire che grado di rischio si è disposti ad assumere. La cosa a cui dover stare attenti è quella di controllare in maniera precisa e attenta le perdite che si potrebbero realizzare. Ipotizziamo ad esempio di aprire una serie di posizioni in questo mercato, ognuna delle quali ci dà un certo guadagno. Se si dovesse aprire una sola posizione sbagliata, occorre controllarla e limitare al minimo le perdite, altrimenti si potrebbe perdere tutto quello che si è guadagnato.

Come si può guadagnare fino al 10% in ogni settimana sul forex?

Praticamente, occorre cercare di prendere solo operazioni con un forte trend, che sia in salita o in discesa, cercando di spingere al massimo i guadagni e di limitare al minimo le perdite. Solo in questa maniera si potrà riuscire a guadagnare abbastanza da poter incrementare il proprio conto del 10% a settimana.

Meglio utilizzare l’Analisi Tecnica o l’Analisi Fondamentale per fare Trading?

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Oggi voglio parlarti di analisi tecnica ed analisi fondamentale tanto cara ai traders come agli analisti, questo articolo è la terza parte dell’introduzione all’operatività di borsa.

Inizio con il dirti che a mio modo di vedere non c’è motivo di affrontare l’accademica questione, peraltro generalmente superata, della competizione tra scuola fondamentale e scuola tecnica.

Entrambe hanno una propria ragione di essere e presentano interessanti opportunità per comprendere al meglio come  investire oggi in certe circostanze, con riferimento a obiettivi specifici.

L’analisi fondamentale si propone di verificare la salute generale, per così dire, di un titolo. E’ un check-up il cui fine non è quello di individuare l’esistenza o la possibilità di insorgenza di un comune raffreddore.
L’analisi tecnica, al contrario, si orienta soprattutto verso i sintomi piuttosto che verso le cause.
Si pensi alle variazioni che i titoli quotati hanno in un breve periodo di tempo. Forse un aumento o una diminuzione generalizzata delle quotazioni può indurre automaticamente a ritenere che, contemporaneamente, sia realmente variato l’effettivo valore delle società quotate?
Viceversa, stabilito che i valori fondamentali fanno prevedere una crescita economica e patrimoniale della società, si può forse automaticamente ritenere che le quotazioni azionarie siano destinate ad aumentare?
Nel breve periodo ben altri elementi assumono preponderanza: esistenza di un trend generale rialzista o ribassista, situazione politica, influenza delle borse estere e chissà quant’altro.

In sintesi, se nell’analisi fondamentale è prevalente l’aspetto previsionale, nell’analisi tecnica è prevalente l’aspetto gestionale, la logica dell’una non è la logica dell’altra, gli obiettivi dell’una non sono gli obiettivi dell’altra.
Ognuna delle due ha una sua ragion d’essere determinata dalle esigenze delle società di gestione di fondi comuni o di altri investitori istituzionali e da quelle dei traders più o meno sfrenati.
In ogni caso, un’analisi di tipo fondamentale che faccia da sfondo alle scelte di breve periodo non può che accrescere le probabilità di successo del trader. Ugualmente, il ricorso all’analisi tecnica per la scelta del momento di intervento non può che giovare a un investimento strategico da attuare sulla base dei fondamentali.
Nessun conflitto, fortunatamente, sussiste con le tecniche di intelligenza artificiale che, come si vedrà, possiedono come denominatore comune la capacità di apprendere le regole, di qualsiasi genere,  che soggiacciono a processi noti per applicarle a situazioni in corso di evoluzione. Paradossalmente, il punto di forza delle tecniche di intelligenza artificiale è allo stesso tempo un punto di debolezza. Se, infatti, il processo in evoluzione non trova affinità, affinità e non uguaglianza, in uno dei processi che hanno costituito la base dell’apprendimento, l’intelligenza artificiale è, con molte probabilità, destinata a fallire.