I Volumi nel Trading Online

volumi-trading.jpgFino a pochi anni fa i volumi non erano disponibili: semplicemente le borse futures non li trasmettevano. È per tal ragione che la gran parte dell’analisi tecnica tradizionale si basa sull’escursione dei prezzi come unica variabile interpretativa dell’andamento del mercato borsistico.

I volumi sono il mattoncino base di tutta la struttura del mercato: un prezzo senza volume significa poco e niente, un prezzo con grande volume ha una significato totalmente diverso. Il volume non è “inquinabile”: si possono fare finte, bluff in determinati orari, quando con pochi lots si riesce a muovere il mercato, ma una rottura di un range non è sostenibile se non supportata da grossi e significativi scambi.

I livelli del volume sono obiettivi, incontestabili. Con il prezzo si possono disegnare trendline su diversi timeframe e ciò rende tutto inevitabilmente discrezionale. Si può seguire un indicatore piuttosto che un altro, su lunghezze diverse e si avranno segnali diversi. I volumi invece sono lì, alla vista di tutti, e non possono essere fraintesi né male interpretati. Sono il segnale più chiaro e indiscutibile che il mercato possa fornire.

Tutti gli indicatori più conosciuti e seguiti sono in ritardo rispetto al movimento del prezzo in quanto traggono il loro feed proprio dal prezzo stesso. Questo tipo di indicatori è detto lagging indicator (ossia “indicatori in ritardo”). Trendline, stocastici, oscillatori, medie mobili, MACD, parabolici sono tutti lagging indicator: essi danno il segnale di inversione o cambiamento di tendenza solo dopo che il prezzo ha iniziato a invertire il trend. Il loro maggiore o minore ritardo dipende da come vengono settati: se sono settati troppo “veloci” sono soggetti a molti falsi segnali; se sono settati troppo “lenti”, danno il segnale quando l’inversione di trend si è già verificata da parecchio tempo e addirittura si rischia di avere un pullback per chiusure di posizioni.

Il volume invece rappresenta un’altra variabile, completamente scorrelata dalla prima, gestibile in maniera indipendente dal prezzo, come fosse una terza dimensione aggiuntiva rispetto al tempo e al prezzo. Il comportamento del volume (e degli indicatori costruiti sul volume) è spesso anticipatore rispetto al movimento del prezzo, può dunque essere considerato un leading indicator.

Inoltre il volume non dipende da mode o tendenze passeggere, a differenza di molti altri indicatori di analisi tecnica che, una volta passato l’entusiasmo iniziale, hanno fatto il loro tempo e non vengono più usati. I volumi ci sono, rappresentano reali scambi avvenuti che conferiscono maggiore o minore significatività ai movimenti.

I volumi scambiati ai vari livello di prezzo sono un dato semplice, obiettivo, non falsificabile, e restano nella memoria dei trader che per aver più volte trattato quel livello lo ricordano.

Che tipo di informazione riesco ad ottenere dai volumi?

Posso individuare i livelli di resistenza e supporto, basandomi precisamente sulle quantità scambiate nei giorni precedenti, e capendo anche quanti lots sono necessari per rompere un determinato livello.

Posso capire se certi spike al rialzo o al ribasso sono dovuti ad acquisti reali oppure si debbono alla chiusura di posizioni precedentemente aperte.

Posso individuare dei livelli in cui collocare gli stop loss, non basati esclusivamente su criteri di money management, ma sopra o sotto livelli critici di volume che effettivamente proteggono da falsi segnali. Che senso ha infatti mettere una stop per non perdere più di x tick quando quel livello non rappresenta per il mercato alcunché di significativo? Oppure se quel livello è stato toccato in maniera del tutto casuale durante uno spike? Si tratta di un livello inutile, uno specchietto per le allodole, per posizionare degli stop fatti apposta per essere fatti scattare. Invece esaminando i volumi si possono individuare più precisamente livelli in cui il mercato ha trattato molto, livelli oltrepassati i quali davvero cambia il trend. Il rischio di falsi segnali c’è sempre, anche in questi casi: mercati come il Dax effettuano degli spike imprevedibili e veloci, un livello con grossi volumi può essere rotto velocemente e rientrare immediatamente, ma un livello poco indicativo verrebbe infranto con assai maggiore facilità.

Nel corso di alcuni anni di approfonditi studi su questo argomento ho individuato una serie di tool tecnici, alcuni assolutamente innovativi, altri già esistenti ma misconosciuti. Mettendo insieme i segnali provenienti da questi strumenti ho quindi elaborato un nuovo tipo di analisi tecnica, al cui fondamento vi è sempre il volume generato dal mercato.

I tool che uso, e che esaminerò uno per uno nei prossimi articoli, sono:

* barre a volume costante
* pressione del book
* accelerazione
* istogrammi prezzo-volume
* gestione degli stop-loss

Da questi tool derivo analisi di trading, sia sul daily che nell’operatività intraday (anche scalping).

Quali sono gli errori degli investitori

non-commettere-errori.jpgSi dice spesso che oltre il 90% dei trader sul forex perdono il loro denaro durante le prime settimane di Trading.

In parte è vero, ma quali sono i 3 grandi errori che gli investitori che si avvicinano al forex commettono contribuendo ad aumentare esponenzialmente le probabilità di perdere il loro denaro entro le prime settimane di trading?

Overtrading

La maggior parte dei trader newbie sono entusiasti. Sono eccitati di testare le strategie che hanno perfezionato in paper trading. Sono ansiosi di sapere se la strategia che si è dimostrata redditizia nel trading demo può risultare redditizia anche in un conto reale.

Questo è il trading! Con tutte le opportunità che i trader vedono sul mercato gli viene il prurito di aprire la posizione, mica possono perdersi l’occasione! Entrano in ogni situazione che vedono e che sia tradabile.

Le strategie che hanno testato in trading demo in passato avrebbero funzionato alla perfezione se solo non avessero avuto il grilletto facile nell’aprire/chiudere le posizioni.

Così i trader finiscono per overtradare, svuotando presto il conto.

Impazienza

Ci sono molti momenti in cui il peggior nemico di un Trader è proprio se stesso.

Egli ha il suo trading system, ha preparato un piano di trading. Ma allora perché finisce per bruciare ancora il conto?

Questo accade di solito con gli investitori newbie del forex, che semplicemente non riescono ad attendere il verificarsi del corretto set up e diventano semplicemente impazienti.

Il lavoro del trader è di leggere il mercato, non anticipare i suoi movimenti.

Quando un trader del forex comincia ad anticipare il mercato cercando di prevedere ciò che il mercato farà (senza le chiare indicazioni che vengono utilizzate in analisi tecnica) è all’inizio della sua fine come trader sul forex.

L’eccesso di leva finanziaria

La Leva Finanziaria è ciò che rende redditizio il forex.

Purtroppo, l’effetto leva è la bestia stessa che rende gli investitori del forex perdenti all’inizio.

Molti investitori newbie del forex iniziano il trading nel forex con l’idea sbagliata che il forex possa farli ricchi nel giro di una notte.

Matematicamente in effetti è possibile. Ed è la leva che permette di moltiplicare il tuo account più volte in un breve lasso di tempo. Ma statisticamente è molto improbabile perché la spada a doppio taglio che è la leva finanziaria rischia di azzerare il tuo conto in poco tempo.

I nuovi investitori del forex dovrebbero imparare che per essere in grado di vivere di forex l’atteggiamento corretto e studiato dovrebbe essere osservato a regime.

Ci vuole disciplina.

Fonte www.investireonline.co.cc

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